Un nuovo segnale delle onde gravitazionali è stato catturato negli Stati Uniti dal Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e analizzato insieme a Virgo. Anche questo deriva dalla fusione di due buchi neri.
L’annuncio è stato dato a San Diego durante il convegno della Società Astronomica Americana. "Abbiamo completato l'analisi dei dati presi tra il settembre 2015 e il gennaio 2016 ed è venuto fuori che abbiamo certamente un altro segnale", ha detto Fulvio Ricci ,coordinatore di Virgo.
A far oscillare l’intervallo spazio-tempo generando un’onda gravitazionale è stato l’avvicinamento di due buchi neri che si sono fusi tra loro. La prima scoperta era stata annunciata l'11 febbraio 2016 e adesso il secondo segnale rilevato costituisce la conferma della teoria della relatività generale prevista da Albert Einstein.
Il fenomeno è avvenuto in una porzione del cielo molto lontana da quella in cui è stato osservato il primo fenomeno e, rispetto a quei buchi neri, hanno una massa inferiore: uno 14 volte quella del Sole e l'altro 8, e si sono fusi rilasciando l'energia di un Sole. L'oggetto che si è formato ha quindi una massa 21 volte superiore a quella del nostro Sole.
Oggi i rivelatori di onde gravitazionali sono interferometri laser, come le due macchine gemelle americane Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e l'europeo Virgo, ideato da Adalberto Giazotto e realizzato a Cascina (Pisa) dalla collaborazione tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), nell'ambito dello European Gravitational Observatory (Ego).
La scoperta è stata pubblicata sul Physical Review Letters
Dominella Trunfio
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