Goce: la Terra non è sferica, ma è simile ad una zucca allungata

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La forza di gravità sul nostro pianeta non è la stessa in tutti i punti del globo, e a quanto pare la Terra non è affatto sferica, anzi, vista dall'Universo, è simile a una zucca (o a una patata) allungata e deformata da mille protuberanze. Questo è, perlomeno, il disegno catturato dal satellite Goce, dell’agenzia spaziale europea Esa, che ha realizzato la più precisa mappa gravitazionale della Terra mai avuta prima. I dati, presentati in Norvegia, a Bergen, al convegno sul programma di osservazione della Terra 'Living Planet' Esa, sarebbero inoltre di estrema utilità a decifrare i passi del cambiamento climatico.

E Goce (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer) è stato appunto lanciato un anno fa per conoscere meglio la circolazione delle correnti oceaniche che trasportano il calore regolando il clima globale. Volando a bassa quota, infatti, il satellite è riuscito a misurare ad alta risoluzione la forza gravitazionale della Terra, proprio come si prevedeva dal progetto iniziale avviato dall'Esa nel 2009.

"Questo risultato è molto prezioso– spiega Reiner Rummel, dell’Università di Monaco di Baviera, che guida gli esperti nella ricognizione– perché finalmente abbiamo una descrizione precisa di grandi aeree del nostro pianeta riguardanti il Sudamerica, l’Africa, Himalaya, il Sud Est dell’Asia e l’Antartide. Di queste zone si possedevano in alcuni casi povere descrizioni".

L'entusiasmo degli esperti è alle stelle, e ne rende nota il responsabile del programma Earth Explorers dell'Esa, Danilo Muzi, che definisce Goce una "vera fuoriserie dello spazio. Questi dati- ribadisce poi sottolineando i risulatati del satellite- riguardano infatti appena due mesi di misure. Si colgono delle differenze fra i valori noti in quelle regioni rispetto alle misure di Goce. Questo vale soprattutto per regioni come Amazzonia, Ande, Sahara, per le quali esistono poche rilevazioni fatte al suolo o basate su estrapolazioni".

Il satellite più all'avanguardia d'Europa, tuttavia, sembra anche essere un manuale del 'climate change', considerando che i suoi dati sono essenziali per misurare la circolazione delle correnti oceaniche, le variazioni dei mari e la dinamica dei ghiacciai. Con lui, molti altri satelliti sono stati lanciati dall'Agenzia spaziale europea, e al momento sono in fase di decodificare la realtà ambientale del nostro pianeta.  

Ad esempio: Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity), che misura la salinità degli oceani e permette di conoscere la circolazione delle correnti, e Cryosat, progettato per misurare lo spessore dei ghiacci. Così, il capo del Direttorato dell'Esa, Volker Liebig, ricorda che "i satelliti per l'osservazione della Terra hanno catturato le immagini della nube di cenere vulcanica sull'Europa, hanno fornito la mappa della zona colpita dal terremoto di Haiti e stanno seguendo la marea nera nel golfo del Messico".

Poi, certo, ci sono sempre i veterani, come i satelliti metereologici Ers ed Envisat, destinati a fornire la prima 'mappa globale della Terra' dal punto di vista ambientale. Proprio il secondo, inoltre, "non andra' in pensione- ribadisce lo stesso Liebig- ma continuera' a lavorare per altri tre anni" nello spazio.

Augusto Rubei

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