Asteroidi in avvicinamento: meglio prevederli o deviarli?

asteroide terra russia

Lo scorso febbraio un meteorite colpì la Russia, nei pressi della cittadini di Chelyabinsk, provocando danni e feriti. A tre mesi di distanza, l'Agenzia spaziale europea si interroga sulle possibilità che simili avvenimenti possano ripetersi e sulle soluzioni da adottare per scongiurare i pericoli legati agli impatti tra la Terra e gli asteroidi.

Le agenzie spaziali di tutto il mondo monitorano continuamente il cielo. Per il Near Earth Object Program della Nasa oggi sono 1397 gli asteroidi noti potenzialmente pericolosi (Pha, Potentially Hazardous Asteroids).

Occorre sapere che degli oltre 600mila asteroidi conosciuti nel nostro Sistema Solare, quasi 10mila sono classificati come “oggetti vicini alla Terra” o NEO, perché le loro orbite li portano nei pressi di quella del nostro pianeta. La prova è stata offerta proprio lo scorso febbraio in Russia, quando una roccia sconosciuta dal diametro di circa 20 metri è arrivata ad una velocità di 66mila km/h ed è esplosa sopra Chelyabinsk, generando 20-30 volte l'energia della bomba atomica di Hiroshima. L'onda d'urto risultante ha causato danni tali da rendere l'asteroide russo il più grande oggetto naturale entrato nell'atmosfera insieme all'evento di Tunguska del 1908.

È importante che ci rendiamo conto della situazione attuale e futura dei NEO, sviluppando stime sulla probabilità di impatto e valutando le possibili conseguenze”, ha detto Detlef Koschny, responsabile europeo delle attività dell'Agency Space Situational Awareness (SSA) Programme Office.

Secondo l'esperto, la cosa più importante è cercare di prevedere, per quanto possibile, eventuali impatti, valutando soluzioni per deviare le traiettorie degli asteroidi: “È importante non solo per l'Europa, ma anche per il resto del pianeta”.

Da tempo l'Esa è impegnata nello sviluppo di un sistema integrato per la scansione del cielo notturno alla ricerca dei NEO ancora da scoprire. Questa settimana, Deimos Space, un partner industriale che lavora dell'ESA, ha invitato in Spagna i migliori ricercatori provenienti da università, istituti di ricerca, agenzie spaziali nazionali e industrie europee e americane per discutere sullo stato dell'arte degli effetti degli impatti dei NEO e sulla mitigazione del rischio. "L'obiettivo è quello di sviluppare piani che ci guideranno nelle presenti e future ricerche sui NEO".

Francesca Mancuso

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