Sapevate che i microbi che si trovano sui veicoli spaziali resistono alle durissime condizioni di vita di Marte? Ad aiutarli sarebbe la polvere e a rivelarlo è uno studio della Nasa. Tuttavia, non si tratta di un buona notizia, poichè confonderebbe in qualche modo le ricerche dei programmi spaziali, per scoprire eventuali forme di vita sul pianeta rosso.
Già con i primi piani della Nasa, i programmi spaziali si sono preoccupati non solo della potenziale contaminazione della Terra da parte di forme di vita extraterrestre arrivate furtivamente sulle navicelle degli astronauti in giro per lo spazio, ma anche di microbi terrestri che a bordo delle nostre sonde hanno invaso altri luoghi del sistema solare.
Malgrado tutte le precauzioni, come le camere pulite e la sterilizzazione prima del volo, studi recenti hanno scoperto che varie comunità di microrganismi sono riuscite a resistere a queste misure di sicurezza, ossia le specie più resistenti.
Ma quanto sono resistenti questi microbi? Abbastanza da sopravvivere alle condizioni inospitali dell'esterno delle navicelle in giro per lo spazio. Riescono infatti a farcela di fronte al caldo, al freddo, alle radiazioni e alla tossicità.
I ricercatori hanno testato due tipi di batteri contaminanti sui veicolo spaziale, Escherichia coli e liquefaciens Serratiam, che vivono in condizioni simili a quelle su Marte. Mescolandoli al suolo simulato di Marte e sottoponendoli a irradiazione UV-C, ad ambienti sia molto secchi e salati, sia freddi fino a meno 50 gradi C (meno 58 F) e a pressioni atmosferiche di circa 140 volte inferiori a quelle del livello del mare, i ricercatori hanno scoperto che l'E. coli, che si trova anche nel nostro intestino e ci aiuta a digerire il latte e i suoi derivati, potrebbe sopravvivere sulla superficie di Marte per almeno sette giorni se si riuscisse a proteggerlo dai raggi ultravioletti.
Ed ecco cosa ne pensano gli addetti ai lavori: "Gli esperimenti con E. coli sono stati eseguiti solo per sette giorni", spiega Andrew Schuerger, microbiologo presso l'Università della Florida. Secondo lo studioso pare infatti necessario fare degli ulteriori studi per accertare la situazione. "Alla comunità- precisa- mancano ancora dei dati a lungo termine sulla sopravvivenza microbica in condizioni marziane che si estendono per settimane, mesi e anni".
Eppoi conclude: "I microorganismi trovati sul veicolo spaziale avranno un periodo molto difficile per sopravvivere, crescere, e replicarsi su Marte".
Francesca Mancuso