Acqua su Marte? La Nasa trova un antico lago

marte cratere

Acqua su Marte? Non è ancora detta l'ultima parola. Questa volta non è merito di Curiosity ma del Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, che attraverso il suo spettrometro ha esaminato la superficie marziana ed in particolare il cratere McLaughlin.

Cratere, si fa per dire visto che ha un diametro di circa 92 chilometri e una profondità di 2,2. E sarebbe proprio quest'ultima caratteristica ad avere permesso all'acqua sotterranea di fluire all'interno del cratere, venendo allo scoperto.

McLaughlin si trova nella parte bassa di un pendio regionale di diverse centinaia di chilometri posto sul lato occidentale della cosiddetta Arabia Terra region of Mars.

Cosa ha fatto ipotizzare agli scienziati della Nasa la presenza d'acqua? Gli strati di rocce piatte sul fondo del cratere contengono minerali di carbonato e di argilla che normalmente si formano in presenza di acqua. Il cratere McLaughlin inoltre manca di canali di afflusso di grandi dimensioni, ma presenta canali di piccole dimensioni ad un livello simile a quello della superficie di un lago.

Insieme, queste nuove osservazioni suggeriscono dunque la formazione di carbonati e di argilla in una falda-lago alimentata all'interno del bacino chiuso del cratere. Secondo i ricercatori l'interno del cratere potrebbe aver contenuto l'acqua contribuendo alla creazione di ambienti umidi e di potenziali habitat.

"Nel loro insieme, le osservazioni nel cratere McLaughlin forniscono la migliore prova della formazione di carbonato all'interno di un ambiente lacustre invece di essere portatio dall'esterno del cratere", ha detto Joseph Michalski, autore principale dello studio.

Lanciato nel 2005, il Mars Reconnaissance Orbiter e i suoi sei strumenti hanno fornito più dati ad alta risoluzione sul pianeta rosso di tutti gli altri orbiter messi insieme. I records adesso sono stati messi a disposizione degli scienziati di tutto il mondo per la ricerca e l'analisi.

"Un certo numero di studi che utilizzano tali dati hanno mostrato rocce riesumate dal sottosuolo, generate da un impatto meteorico, che si sono modificate presto nella storia di Marte, molto probabilmente per via dei fluidi idrotermali", ha detto Michalski. "Questi fluidi intrappolati nel sottosuolo avrebbero violato periodicamente la superficie partendo da bacini profondi, come nel casp del cratere McLaughlin, possibilmente portando gli indizi dell'abitabilità in superficie".

"Questo nuovo risultato continua a rivelare una situazione su Marte più complessa rispetto a quella precedentemente ipotizzata, con alcune aree potenzialmente più adatte a rivelare i segni di vita antica rispetto ad altri", ha dichiarato Rich Zurek, Project Scientist del Mars Reconnaissance Orbiter.

I risultati sono stati pubblicati Nature Geoscience.

Francesca Mancuso

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