Per lungo tempo gli astronomi, ma anche gli appassionati, si sono interrogati a proposito delle caratteristiche del fenomeno di eruzione solare. In diverse occasioni infatti, si è osservato che alcune stelle, tra cui il Sole, intensificano in modo brusco ed evidente il proprio campo magnetico, causando impressionanti eruzioni sulla propria superficie. In assenza di una teoria consolidata, queste eruzioni davano adito anche a qualche seria preoccupazione: ci si chiedeva, in particolare, se fosse teoricamente possibile assistere a un fenomeno di questa natura di portata tale da interessare l’atmosfera terrestre.
La risposta a questa domanda, secondo un recente studio in proposito, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature, vera e propria rivista di riferimento in ambito scientifico a livello mondiale, è no. La tesi è basata su un’analisi comparativa che prende in esame diversi episodi di eruzione stellare avvenuti nello spazio, paragonandone i vari effetti.
Si è cercato cioè di costruire una sorta di profilo, potremmo dire quasi un identikit delle stelle “pericolose” dal punto di vista delle eruzioni, ovvero in grado di causare effetti catastrofici a seguito di tale fenomeno, a una distanza paragonabile a quella che separa Terra e Sole.
Il Sole, per fortuna, non risponde a tale profilo, in particolare si caratterizza come una stella non in grado di generare un’eruzione le cui conseguenze possano metterci in pericolo. La teoria, sebbene solida e supportata da una robusta serie di osservazioni, sarà senz’altro analizzata con grande attenzione da parte della comunità scientifica. A seguito di tale analisi, forse, potremo aggiungere un tassello alla nostra conoscenza dei corpi celesti, oltre a tirare un piccolo sospiro di sollievo.
Damiano Verda