Vengono comunemente definiti, in modo piuttosto pittoresco, dust devil, o “diavoli di polvere”. Si tratta, in realtà, di colonne d’aria in rotazione, la cui origine non è strettamente legata alle condizioni meteorologiche, ma piuttosto a quelle ambientali. Non è raro poterle osservare in zone desertiche e secche. Affinchè si verifichi questo fenomeno, l’ambiente di Marte risulta persino più adatto di quello terrestre, perciò è possibile talvolta assistere alla realizzazione di dust devil davvero spettacolari, come quello recentemente osservato dalla sonda NASA di nome Mars Reconnaissance Orbiter.
Rispetto a quanto si osserva sulla Terra, a stupire e impressionare sono soprattutto le dimensioni della colonna di polvere. Il dust devil è infatti contraddistinto da una larghezza di 30 metri, raggiungendo gli 800m di altezza rispetto alla superficie del pianeta. Nell’immagine, possiamo osservare come la colonna di polvere presenti una evidente curvatura, causata dal vento, che la porta a ricordare la forma di un serpente. Inoltre, la durata del fenomeno è più prolungata rispetto alla Terra.
La formazione dei dust devil è dovuta al riscaldamento del suolo causato dai raggi solari: in tal modo viene generata una corrente d’aria calda ascensionale capace di autoalimentarsi. Tale processo è favorito da alcune caratteristiche di Marte, in particolare dalla presenza, nel deserto marziano, di una polvere molto fine, oltre che dalla minore densità dell’atmosfera del pianeta.
Altri fenomeni simili sono stati osservati in passato, sul pianeta rosso. In particolare, molto significativo l’episodio del 2000, in cui un dust devil transitò sopra il rover Opportunity, ripulendo, a seguito del suo passaggio, i pannelli solari dalla polvere che vi si era accumulata e contribuendo indirettamente al maggior successo della missione. Smentendo quindi, almeno in tale occasione, la sua natura diabolica.
Damiano Verda