Sole: ancora un'eruzione rilevata dall'Sdo

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Dal 30 luglio, l'attività solare è ripresa a pieno ritmo. A confermarlo sono state le spettacolari riprese del satellite Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa, che ha immortalato tre grosse macchie solari sulla nostra stella, insieme ad un'altra eruzione solare e da una tempesta geomagnetica.

Appena un anno fa, gli esperti della Nasa hanno dimostrato l'esistenza di tsunami solari, registrati grazie al Solar Terrestrial Relations Observatory (Stereo): vere e proprie eruzioni presenti sulla superficie del sole in grado di sollevare, invece dell'acqua, come avviene sulla Terra, immense quantità di plasma ad altissima temperatura.

E quasi due mesi fa, precisamente il 7 giugno scorso, lo stesso Solar Dynamics Observatory ha ripreso un'anomala eruzione solare con espulsione di massa coronale, che ha provocato una tempesta geomagnetica.

La frequenza con cui tali fenomeni si verificano negli ultimi anni ha destato l'attenzione dell'opinione pubblica, ma si tratta di eventi del tutto normali, che rientrano nel ciclo lungo circa 11 anni dell'attività solare. A rassicurare è stato Antonio Meloni, dell'INGV: Secondo gli indicatori solari conosciuti, il Sole sta emergendo da un ‘torpore’ che dura da 5-6 anni e sta diventando progressivamente più attivo. Si cominciano a contare sempre più macchie e il massimo si raggiungerà solo alla metà del 2013. Nei prossimi due anni quindi assisteremo a un aumento delle tempeste magnetiche e ionosferiche ma ragionevolmente senza effetti eclatanti sulla nostra vita di ogni giorno”.

La domanda che la maggior parte di noi si pone riguarda i rischi potenziali per la Terra. Ma non c'è alcun pericolo, a parte qualche disturbo alle comunicazioni via satellite. In più, le eruzioni solari offrono la possibilità di ammirare le spettacolari aurore polari.

Fortunato chi potrà osservarle.

Francesca Mancuso

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