Pur non avendo delle certezze assolute, fino ad oggi gli scienziati potevano affermare che le galassie non si erano formate immediatamente dopo il Big Bang, l’evento esplosivo che ha dato vita all’universo.
In realtà, recenti ricerche hanno smentito le convinzioni degli esperti. Un nuovo studio afferma infatti che le galassie si sono venute a formare molto prima di quando si è fino a questo momento pensato ed esattamente circa duecento milioni di anni dopo la nascita dell’universo.
La scoperta è stata possibile grazie a differenti telescopi con cui gli astronomi hanno scoperto una galassia molto distante le cui stelle sembrano essersi formate 200 milioni di anni dopo il Big Bang. Questa nuova data precede di circa 300 milioni di anni la datazione precedente, a cui vengono fatte risalire le galassie fin ora conosciute. I ricercatori hanno detto che la nuova scoperta potrebbe portare gli astronomi a rivedere le loro conoscenze sul cosmo e su la sua originaria evoluzione.
L’autore delle studio, Johan Richard, del Centro di Ricerca Astronomica francese con sede a Lione, ha affermato che questa recente scoperta potrebbe anche svelare il mistero riguardante la nebbia di idrogeno che ha riempito l’universo.
Gli strumenti utilizzati, il telescopio spaziale Hubble e il telescopio spaziale Spitzer, hanno rilevato la galassia attraverso un ammasso di galassie chiamato Abel 383, la cui potente gravità riesce a piegare i raggi del sole. L’allineamento della nuova galassia permette ai ricercatori di fare osservazioni dettagliate.
“Senza questo grande obiettivo nello spazio, noi non potremmo studiare così facilmente queste galassie” ha detto Eiichi Egami dell’Università dell’Arizona e coautore dello studio.
Utilizzando un ulteriore strumento, il telescopio keck-2, il team ha analizzato la luce della galassia, riuscendo a determinare il redshift cioè lo spostamento verso il rosso, un fenomeno per cui la frequenza della luce, in determinate circostanze, è più bassa della frequenza che aveva quando è stata emessa. Maggiore è lo spostamento verso il rosso, maggiore sarà la sua distanza. È stato calcolato che il redshift della nuova galassia è di 6,027. I risultati delle prossime ricerche verranno pubblicati sul Monthly Notices della Royal Astronomical Society.
Marta Proietti