
I videogames accorrono in aiuto della depressione degli anziani. È quanto suggerisce un nuovo studio condotto dai ricercatori del Weill Cornell Medical College di New York. Gli anziani, dunque, potrebbero trarre beneficio dal giocare al computer.

Come funziona il nostro corpo nel dettaglio? Google vuole conoscerlo a fondo. Per questo a breve avvierà il progetto Baseline, volto a raccogliere informazioni genetiche e molecolari per creare l'immagine più completa di un essere umano sano.

Un team di ricercatori americani ha messo a punto un sistema per riprodurre in laboratorio piastrine per le trasfusioni del sangue: la sperimentazione del metodo potrebbe iniziare nell’arco dei prossimi tre anni.

Il pacemaker diventa biologico grazie al trapianto di un gene in grado di stimolare il cuore a battere regolarmente. Secondo Eduardo Marban e il suo team del Cedars-Sinai Heart Institute di Los Angeles, trasferendo con un virus il gene TBX18 si possono trasformare le cellule cardiache in autoritmiche, che diventano dunque “pacemaker in loco”. Il lavoro, testato per ora sugli animali, attende ora di avere la verifica definitiva sull’uomo.

Si può essere allergici a tante cose, dagli alimenti ai pollini, dalla polvere all'acqua, ma è possibile avere reazioni cutanee anche se si usano smartphone e tablet. Dopo l'allergia al cellulare, arriva quella all'iPad.

Spegnere il cervello? Si può. E basta un pulsante. È quanto sostengono i ricercatori dell'Università George Washington, i quali sarebbero riusciti a modificare e indurre lo “spegnimento” in una donna epilettica, stimolandone una singola regione del cervello mediante impulsi elettrici.

Addio paura, in futuro sarà una pillola ad allontanare fobie e disturbi da stress post-traumatico. Un farmaco che viene utilizzato nel trattamento del morbo di Parkinson potrebbe potenzialmente aiutare anche chi è affetto da questi problemi.

Assumere funghi allucinogeni o Lsd induce sul cervello l’effetto dei sogni. La ricerca, condotta dal Dipartimento di Medicina dell’Imperial College di Londra, ha analizzato in particolare le modificazioni che la psilocibina, la sostanza psicotropa attiva, causa a livello cerebrale, e dimostrerebbe che l’attività legata al pensiero emotivo diventa più pronunciata dopo la somministrazione.