- Francesca Mancuso
- Pubblicato il
Dormi che ti passa
Dormire bene durante la notte riduce la percezione del dolore di giorno. Lo ha scoperto uno studio condotto presso lo Sleep Disorders and Research Center dell’Henry Ford Health System di Detroit.
Dormire bene durante la notte riduce la percezione del dolore di giorno. Lo ha scoperto uno studio condotto presso lo Sleep Disorders and Research Center dell’Henry Ford Health System di Detroit.
Aids. Il virus Hiv si potrà diagnosticare in pochi minuti e nelle sue fasi iniziali, grazie ad un nuovo dispositivo portatile in sviluppo presso l'University College London (Ucl), in collaborazione con il partner industriale inglese OJ-Bio.
Il fumo danneggia la memoria e più in generale alcune funzionalità del cervello. La conferma arriva da uno studio condotto presso il King's College di Londra che ha messo in relazione i fattori di rischio cardiovascolare tra cui il fumo e la pressione alta, con il declino accelerato della memoria e dell'attenzione, soprattutto tra gli anziani.
Sembrare giovani: una speranza per chi giovane non lo è più. Possiamo stare tranquilli: la carta di identità ci dice la nostra età anagrafica, ma solo un test del Dna rivela l'età molecolare, quindi quella vera. La scoperta, frutto di uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell'Università della California (San Diego, Usa) guidato da Kang Zhang, potrebbe aprire la strada a nuove terapie anti invecchiamento.
Bastano le pinzette per prevenire l'Alzheimer. Pinzette molecolari per la precisione, ossa delle molecole a forma di pinza in grado di evitare che le proteine tossiche alla base della malattia possano aggregarsi.
Si trova in stato vegetativo da oltre 10 anni, eppure è riuscito a comunicare ai medici che non prova dolore. È il canadese Routley Scott, di 39 anni, che ha risposto silenziosamente alle domande degli scienziati nonostante sia gravemente cerebroleso a causa di un incidente stradale. Non lo ha fatto a parole, né a gesti. Scott non può, ma la sua attività cerebrale è stata scansionata attraverso la risonanza magnetica cerebrale funzionale (fMRI).
Addio iniezioni. L'insulina potrebbe essere assunta dai soggetti diabetici con un apposito spray nasale. Un team di ricercatori dell'Università di Sunderland hanno inventato un nuovo sistema per mettere fine alle punture di insulina, sostituendole con uno spray da inalare.
Scoprire già a 20 anni se si è predisposti ad ammalarsi di Alzheimer. È ciò a cui stanno lavorando diversi team di ricerca, che hanno realizzato un nuovo studio, pubblicato su Lancet Neurology.