Nel 2018 potremmo non andare più dal medico per farci visitare, ma basterà avere il nostro smartphone carico e a portata di mano. Una eqipe di ricercatori dell'Università di Messina sta mettendo a punto un dispositivo elettronico che sarà in grado di effettuare un check-up del nostro stato di salute in pochi secondi.
Sarà installato nel nostro smartphone e dovremmo solo soffiarvi dentro per sapere se abbiamo la febbre o un semplice raffreddore. Lo studio, portato avanti da un team guidato dai professori Giovanni Neri e Nicola Donato, potrebbe diventare realtà già tra 4 anni.
Chiamato "Safely", il progetto è stato finanziato con 90 mila dollari dall'Istituto di tecnologie avanzate della Samsung ed è stato presentato nell'ateneo dello Stretto, nell'ambito del Global Research Outreach (Gro) Program della Samsung.
"Si tratta di una storia di successo di un gruppo di ricerca dell'Università di Messina - ha detto la professoressa Daniela Baglieri - che ci rende orgogliosi e ciò dimostra che quando c'è un' eccellenza non ci sono limitazioni geografiche. Questa è la via che ci permetterà nei prossimi anni di affrontare la sfida della valutazione della ricerca".
In sostanza, si tratterà di un sistema di analisi integrato in uno smartphone, che permetterà di analizzare lo stato di salute di ogni cittadino. Alcuni markers possono fornire, infatti, informazioni utili per la diagnosi di molte malattie come il diabete, le infiammazione dei polmoni, disfunzioni epatiche.
"Sono sensori piccolissimi che dovremo rendere quasi invisibili - ha detto Neri - in maniera tale da poter essere inseriti negli smartphone". "Il nostro progetto - ha aggiunto Donato - coinvolge non solo dottorandi di ricerca ma anche studenti della triennale e della magistrale, e prevede lo sviluppo sia hardware sia software interamente nel nostro Ateneo".
Una novità che senza ombra di dubbio faciliterà la vita a milioni di persone e che ridà lustro alla ricerca siciliana ed italiana, da sempre soggette a tagli e delusioni, non a caso il progetto è stato posto in essere grazie ad un contributo privato.
Capablanca
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