Metodo Stamina, Vannoni accusato di plagio da Nature

cellule staminali

Metodo Stamina: arrivano dal Ministero della Salute i nomi del comitato scientifico. Nel frattempo però, su Nature, scoppia nuovamente la polemica. Sulla rivista, già sede di precedenti attacchi, è apparso infatti un articolo dal titolo ‘Il trial italiano sulle cellule staminali basato su dati errati’, nel quale la metodologia è accusata, oltre che di totale inefficacia, di plagio. Per questo gli esperti chiedono a gran voce che la sperimentazione non venga mai iniziata.

Sembra quasi fatto apposta: la pubblicazione dei nomi sul sito del Ministero e quella del testo anti-Stamina sono infatti stati resi noti lo stesso giorno, ieri 2 luglio. E le accuse di Nature sono molto gravi: stando a quanto riportato dagli autori, Vannoni avrebbe messo a punto un metodo alla base del quale ci sono dati errati, e oltretutto avrebbe riprodotto una ricerca pubblicata nel 2003 dal gruppo ucraino coordinato da Elena Schegelskaya, dell’Università Kharkov (Ucraina). Colpe che il presidente di Stamina Foundation respinge con decisione.

Ma il caso si riaccende. “Davide Vannoni, uno psicologo diventato imprenditore medico, ha polarizzato la società italiana nel corso dell’anno passato, tentando di ottenere un marchio autorizzato di terapia con cellule staminali. Ha ottenuto il sostegno di un pubblico acceso, grazie alla sua pretesa di curare malattie mortali, ma un’altrettanto fervente opposizione di molti scienziati che sostengono come il suo trattamento non sia stato dimostrato.

Con queste parole gli scienziati su Nature iniziano una vera e propria requisitoria contro Vannoni, definito tutt’altro che studioso ed esperto. A questo si aggiunge che, secondo l’indagine degli autori, le immagini utilizzate nella domanda di brevetto 2010, su cui Vannoni sostiene di aver basato il suo metodo e che comunque l’ufficio degli Usa ha per ora respinto per insufficienza di dati, sono duplicati da precedenti riviste indipendenti. Secondo Nature dunque un plagio, per giunta riprodotto con errori. Niente di più.

Ma sarà veramente così? Vannoni respinge le accuse, replicando di aver esplicitamente dichiarato in precedenza come la tecnica fosse basata su esperimenti già compiuti da ricercatori ucraini, e chiede che questa polemica si fermi, per lasciare spazio all’inizio della sperimentazione. In una nostra recente intervista il presidente di Stamina Foundation aveva anche esplicitamente dichiarato come temesse attacchi dalle lobby farmaceutiche.

"D’altro canto bisogna anche dire che la scienza non può funzionare coi paraocchi per cui studia solo quello che entra in laboratorio. Se ci sono dei fenomeni che stanno succedendo, questi scienziati magari invece di farsi belli e cercare di farsi pubblicità sui giornali o in televisione, avrebbero fatto bene a chiedere le cartelle cliniche a Brescia attraverso il Ministero, credo che nessuno le avrebbe negate - ha commentato - E magari interessarsi di un fenomeno, per quanto non scientifico, ma che si stava verificando. A quel punto il loro sarebbe stato un giudizio scientifico, non politico".

La sperimentazione, tuttavia, sta continuando a subire ritardi per i motivi più disparati, e non del tutto chiari. Forse saranno quei risultati a dirci la verità. Ma sulla pelle di chi?

Roberta De Carolis

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