Come si formano i ricordi duraturi? Ad indagare il modo in cui le cellule cerebrali danno luogo alla memoria a lungo termine è stato uno studio del Gladstone Institutes che ha scoperto il ruolo svolto da una proteina nel tradurre l'apprendimento in memoria.
Guidati da Steve Finkbeiner, i ricercatori hanno studiato a fondo il funzionamento interno delle sinapsi, strutture altamente specializzate che consentono la comunicazione dei neuroni tra loro e con altre cellule. La maggior parte delle sinapsi del nostro cervello non si forma durante lo sviluppo iniziale, ma esse vengono create e rafforzate durante l'intero arco della vita. Le sinapsi più attive diventano più forti, un processo alla base della formazione di nuovi ricordi. Tuttavia, questo processo può anche essere pericoloso, in quanto può stimolare troppo i neuroni e provocare attacchi epilettici.
I neuroscienziati hanno però scoperto il meccanismo che il cervello usa per mantenere questo importante equilibrio, un processo noto come ridimensionamento omeostatico dei neuroni, che permette di rafforzare le nuove connessioni sinaptiche che hanno portato alla formazione dei ricordi, mentre allo stesso tempo proteggono i neuroni dall'eccessiva “eccitazione”. All'interno di questo processo, un ruolo chiave è svolto dalla proteina Arc (Activity-Regulated Cytoskeletal), che regola l'attività dei neuroni.
Secondo gli scienziati, quando i singoli neuroni vengono stimolati durante l'apprendimento, la proteina inizia ad accumularsi nelle sinapsi. Ma non solo. Subito dopo, la proteina viene gestita dal nucleo dei neuroni. "Uno sguardo più attento rivela tre regioni all'interno della proteina Arc: una esporta Arc dal nucleo, la seconda la trasporta nel nucleo, e la terzo la tiene lì," ha detto Erica Korb, autore principale del documento. "La presenza di questo complesso sistema strettamente regolata è una forte evidenza che questo processo è biologicamente importante".
La scoperta è importante per comprendere meglio malattie come l'Alzheimer e l'autismo e per ideare nuove strategie terapeutiche per combatterle.
Francesca Mancuso
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