La marijuana potrebbe far bene alla salute, riducendo il rischio di diabete. Al di là dunque dei noti effetti delle droghe leggere, non tutti i mali potrebbero venire per nuocere. La sostanza sembra infatti abbassare il livello di insulina nel sangue di circa il 16 per cento, una condizione, affermano i ricercatori, che protegge dall’insorgenza del diabete mellito (di tipo 2).
La ricerca è stata condotta da un team di studiosi provenienti dall’University of Nebraska, dall’Harvard School of Public Health e dal Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, e le conclusioni sono giunte incrociando i risultati ottenuti sulle analisi del sangue e sulle risposte a questionari riguardanti il consumo di stupefacenti di 4 mila e 657 volontari, tra il 2005 e il 2007.
In particolare 579 pazienti hanno dichiarato di utilizzare abitualmente marijuana e mille e 975 hanno affermato di averne fatto uso in passato. Le analisi del sangue, effettuate con prelievo dopo 9 ore di digiuno, hanno invece controllato il livello di insulinemia, ovvero la concentrazione di insulina nel sangue.
Si è poi valutata l'eventuale presenza di insulinoresistenza attraverso uno specifico test. Questo per verificare se una bassa concentrazione di insulina fosse dovuta a una scarsa sensibilità delle cellule all'azione dell’ormone. Inoltre, per escludere l’influenza di altri parametri, i ricercatori hanno misurato anche la circonferenza vita (generalmente inferiore, in media, nei consumatori di marijuana) e i livelli ematici di colesterolo e glicemia.
Non è in effetti la prima volta che la scienza studia i potenziali effetti benefici della marijuana, spesso demonizzata per via della sua azione stupefacente. Ha di certo un effetto analgesico, nonché miorilassante, per cui è utilizzata a volte per lenire la tensione muscolare nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Inoltre un precedente studio aveva indicato la possibilità che alcune sostanze contenute nelle foglie di cannabis potessero giocare un ruolo nella cura del diabete di tipo 2.
Anche in questo caso è presto comunque per dichiarare la marijuana farmaco anti diabete. Gli stessi ricercatori si sono dimostrati molto cauti, sostenendo, tra le altre cose, una potenziale sovrastima dei risultati. Non tutti i volontari, infatti, potrebbero aver detto la verità sul consumo della sostanza, il che potrebbe aver portato ad una correlazione non esatta. L’indicazione comunque esiste ed è reale. E sicuramente porterà ad approfondimenti in materia.
Il lavoro è stato pubblicato su The American Journal of Medicine.
Roberta De Carolis
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