Sars, nuova epidemia: l'allerta dell'Oms

Sars rischio

La minaccia della Sars è tornata: il coronavirus (NCoV), responsabile di una prima epidemia nel 2003 in Cina, è riapparso in Medio Oriente sotto un'altra forma, causa di una polmonite atipica simile alla precedente, almeno come pericolosità. Finora, a partire dallo scorso settembre, 34 contagiati e 18 morti, e molta paura anche per l'Europa. Ma siamo veramente in pericolo?

L'infezione è apparsa all'inizio nella penisola araba, ma proprio recentemente si sono registrati due casi in Francia, uno dei quali proveniente da Dubai, e l'approdo del virus nel nostro continente ha fatto scattare l'allerta e spinto l'Organizzazione Mondiale della Sanità a chiedere a tutti gli Stati membri un rialzo dei livelli di guardia, anche se, per ora, non ci sono restrizioni negli spostamenti.

Dai casi registrati emerge un quadro preoccupante dal punto di vista dell'aggressività, data l'alta percentuale di morti rispetto ai contagiati, ma meno allarmante dal punto di vista della probabilità di diffusione: sembra infatti che solo rapporti di stretta vicinanza con gli infetti, come quelli familiari, possano indurre la trasmissione. Se questo fosse confermato, il pericolo di una vera e propria epidemia sarebbe relativamente contenuto.

Tuttavia molti i punti oscuri su un virus per molti versi ancora sconosciuto. La stessa Oms ha infatti diffuso un comunicato al riguardo, che invita alla prudenza. "Sappiamo che questo virus ha infettato persone dal 2012, ma non sappiamo dove si annidi si legge nel documento - Sappiamo che, quando le persone lo contraggono, molte di loro sviluppano una grave polmonite, ma non possiamo prevedere la frequenza con la quale la gente potrebbe sviluppare una forma lieve".

E non sono solo gli aspetti legati alla conoscenza molecolare del virus ad essere dubbi. Anche tutto quello che riguarda l'origine dell'agente patogeno è attualmente un mistero: animali? Superfici contaminate? Altre persone? Non è neppure del tutto chiarito quanto è realmente diffuso, proprio perché non è ancora facile riconoscerlo fra tutte le forme di gravi polmoniti che si verificano continuamente nel mondo anche per altre cause.

Dai dati epidemiologici attualmente disponibili è evidente inoltre che questo coronavirus ha colpito prevalentemente persone anziane, spesso con altre problematiche sanitarie, ma non è possibile ora stabilirne il perché. Si può ipotizzare che il dato sia dovuto ad una maggiore labilità del sistema immunitario, ma i virus tendono generalmente a mutare per adattarsi, a nostro discapito, all'ambiente. E non possiamo prevedere attualmente se lo scenario cambierà nel tempo per questo motivo.

Queste, secondo l'Oms, sono le domande a cui deve essere data una risposta definitiva nel più breve tempo possibile. Per questo, rassicura l'organizzazione, il Ministero della Salute dell'Arabia Saudita ha avviato importanti azioni di sanità pubblica. Nella speranza che le risposte arrivino prima che le paure diventino realtà.

Roberta De Carolis

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