Craig Venter crea la vita artificiale

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Ecco la prima forma di vita artificiale. Il genio di Craig Venter ci aveva già stpiti tutti col sequenziamento del genoma umano in tempi rapidissimi, ma ora è andato oltre, creando in laboratorio il batterio sintetico. Com'è riuscito nell'impresa? Semplice: trapiantando il genoma del Mycoplasma mycoides in quello del Mycoplasma capricolum.

Il risultato si chiama Mycoplasma laboratorium ed è batterio composto da una sola cellula. Oltre ad avere il primato di essere uno degli organismi più piccoli della natura (basti pensare che servirebbero 3 mila dei suoi Dna per fare quello di un uomo), tale creatura ha anche la capacità di riprodursi.

Tuttavia, non si tratta ancora di un batterio di sintesi, poichè la membrana, fondamentale per l'interazione con l'ambiente, crea ancora qualche problemino. Ma Venter è più che soddisfatto. Oltre alla passione per la biogenetica, grande interesse rivestono nel suo lavoro l'ambiente e la salute umana. Ed ecco come ha unito le sue passioni: il batterio da lui creato, è il primo passo per la costruzione di genomi che consentano a batteri ospiti di prendere dall'atmosfera diossido di carbonio e produrre metano. Addio petrolio e combustibili fossili.

Lo studioso guarda avanti. Se fino ad oggi è stato possibile inserire solo un gene con queste capacità, un giorno potrebbe trattarsi di un frammento di Dna, che permette al batterio di tirar fuori il petrolio in mare, o ancora di fagocitare l'anidride carbonica dall'aria con tutte le conseguenze positive ad esso legate, prima tra tutte la riduzione dell'effetto serra. E infine di produrre vaccini e medicinali.

Verner parla del Dna da lui creato come di "sistema operativo" in grado di coordinare l'azione dei batteri. Oltre ad essere stato geniale nel suo campo, Verner ha zittito anche ogni potenziale polemica "etica" sull'attività da lui svolta, essendosi affidato da sempre ai migliori bioeticisti, tra cui Arthur Caplan. Non solo. Le sue scoperte e i suoi brevetti non sono privati, ma messi a disposizioni di altri ricercatori, per utilizzarli e migliorarli.

Un uomo che ha dato vita alla materia, e che ha creato il Dna open source. Cosa chiedergli di più?

Francesca Mancuso

 

 

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