È italiana la ricerca che vede nei videogiochila cura migliore alla dislessia. Se ne è interessata l'Università di Padova e i risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology. La certezza è che il tempo trascorso a giocare davanti ai videogames aiuterebbe i bambini dislessici a migliorare la capacità di lettura.
La ricerca si è concentrata sulle capacità fonologiche e di attenzione di alcuni bambini affetti da questo disturbo. Il campione scelto, formato da bambini che non giocavano ai videogiochi, sono stati valutati secondo i criteri di attenzione e lettura. Successivamente, si è dato avvio ad una serie di sedute da 80 minuti ciascuna, durante le quali i bambini hanno fatto vari giochi. I ricercatori hanno così potuto osservare come i bambini che avevano utilizzato i videogiochi d'azione dimostravano di avere un'aumentata capacità di lettura.
“I videogiochi d'azione soprattutto sono caratterizzati da stimoli estremamente veloci, un alto carico percettivo e una pianificazione motoria molto accurata e non prevedibile. Ciò nel concreto migliora molti aspetti dell’attenzione visiva e favorisce l'estrazione di informazioni dall'ambiente", ha precisato Andrea Facoetti, uno degli autori dello studio dell'Università degli Studi di Padova e consulente all’Istituto Scientifico “E. Medea”.
I bambini dislessici hanno dimostrato di aver imparato ad orientare e a focalizzare la propria attenzione in modo efficace. Ciò dimostra come sia proprio il livello di attenzione visiva ad essere uno dei fattori scatenanti della dislessia. "Questi risultati sono molto importanti per comprendere i meccanismi cerebrali che stanno alla base della dislessia", spiega ancora Facoetti. "Tuttavia non possiamo raccomandare i videogiochi senza il controllo o la supervisione di uno specialista della riabilitazione neuropsicologica. Un trattamento non si improvvisa e funzionano solo certi tipi di videogiochi: quelli di azione che agiscono sui circuiti cerebrali legati alla percezione del movimento". Il motivo è nell'azione di cui i videogiochi sono caratterizzati e dagli stimoli che essi inviano.
La prossima tappa della ricerca è quella di spostare l'attenzione verso l'uso dei videogiochi da tablet. Questa volta ad essere coinvolti nella sperimentazione saranno alcune scuole dell'infanzia. Come afferma lo stesso autore dello studio, il fatto che si segnalino miglioramenti a livello di percezione e attenzione, induce ad intervenire precocemente sulle capacità di linguistiche: "Il nostro studio dà il via a nuovi programmi terapeutici in grado di ridurre i sintomi della dislessia o di prevenirla, nel caso di bambini a rischio, già prima che questi imparino a leggere".
Federica Vitale
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