Ai pacemaker del futuro non serviranno le batterie per funzionare, ma si alimenteranno grazie al movimento del cuore stesso. Il battito cardiaco infatti sarà convertito in energia da uno speciale dispositivo, presentato durante l'American Heart Association’s Scientific Sessions 2012. In una parola, piezoelettricità.
Secondo lo studio, condotto presso il Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale dell'Università del Michigan ad Ann Arbor, i pazienti potrebbero alimentare i loro pacemaker col movimento del cuore, eliminando la necessità di sostituirli quando le batterie sono ormai esaurite. Nel corso di uno studio preliminare, i ricercatori hanno testato questa nuova metodologia di immagazzinamento dell'energia attraverso la piezoelettricità, cioè la carica elettrica generata dal movimento.
I ricercatori hanno misurato le vibrazioni prodotte dal battito cardiaco nel petto. Poi, hanno usato uno "shaker" per riprodurre le vibrazioni in laboratorio e lo hanno collegato ad un prototipo cardiaco. Le misurazioni delle prestazioni del prototipo, basate su una serie di 100 battiti cardiaci simulati a frequenze cardiache diverse, hanno mostrato che il sistema ha generato più di 10 volte la potenza che i pacemaker moderni richiedono.
Oggi i pacemaker devono essere sostituiti ogni cinque o sette anni, quando le batterie si esauriscono, ed è costoso e scomodo, sottolineano i medici. "Molti dei pazienti sono bambini che vivono con i pacemaker per molti anni", ha spiegato M. Amin Karami, autore principale dello studio. "Si può immaginare quante operazioni potrebbero essere evitate, se questa nuova tecnologia fosse implementata."
Si tratta di una soluzione promettente, un dispositivo che richieda solo piccole quantità di energia per funzionare. Ma la piezoelettricità potrebbe anche alimentare altri dispositivi cardiaci impiantabili, ma anche defibrillatori, che hanno anche bisogni energetici minimi.
Francesca Mancuso
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