Potrebbe distruggere la vita sulla Terra: è il virus mutante derivato dall’H5N1, l’agente patogeno che ha scatenato l’influenza aviaria a partire dal 1997, quando fu definitivamente dimostrato che poteva essere trasmesso dai volatili agli esseri umani. Per questo oggi gli scienziati si pongono altri quesiti che riguardano direttamente il virus, ai quali cercheranno di rispondere per il bene dell’umanità.
1) Perché è così efficace? H5N1 non è particolarmente contagioso tra gli umani, in quanto non può essere trasmesso con un semplice starnuto o colpo di tosse come altri virus, ma ha ucciso circa il 60 per cento di coloro che l’hanno contratto. E comunque è in grado di infettare una grandissima quantità di specie animali, dagli uccelli ai mammiferi. Si è diffuso in 63 paesi ed è endemico tra i volatili di 6 di loro. Risposte certe ancora non ce ne sono, ma quello che è sicuro è che in grado di mutare velocemente, cosa che lo rende adattabile agli organismi e alle condizioni più disparate.
2) Dove si trova ora? H5N1 esiste dal 1996 almeno, e ogni tanto “esplode”. Sembra che giochi un po’ a nascondino con l’umanità. E adesso? Predire lo sviluppo di un’epidemia non è possibile, un po’ come con i terremoti e gli tsunami. Secondo Ilaria Capua, virologo veterinario presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro (Pd), “ogni previsione che indichi se il virus possa diventare pandemico dipende da dove si trova, da quanto sia realmente presente, e da come siano possibili i contagi animali-uomo”. “Ma ci sono dei grandi buchi neri di informazione”, conclude la scienziata.
3) Come uccide? Il virus ha alcune mutazioni che gli consentono di replicarsi in modo aggressivo: i pazienti che muoiono, infatti, riportano alte cariche di Rna virali. Inoltre negli umani è noto sostanzialmente come virus delle vie respiratorie, ma altre mutazioni gli consentono di infettare tessuti oltre ai polmoni e allo stomaco, incluso il cervello. Non solo, un altro meccanismo, una sorta di induzione all’autogoal, gli permette di uccidere: H5N1 fa letteralmente infuriare il sistema immunitario dell’organismo infettato, tanto che l’iperproduzione di citochine, le molecole infiammatorie responsabili della risposta all’infezione, crea a sua volta dei danneggiamenti ai tessuti colpiti, aggravando la situazione. Tutto questo spiega la ferocia dell’infezione, ma non la sua rarità (appena 600 casi, contro decine di migliaia di bambini che giocano con polli infetti).
4) Diventerà contagioso tra gli umani? Attualmente H5N1 può essere trasmesso agli esseri umani solo per contatto con volatili infetti, non con altri esseri umani. Ma in futuro? Il virus potrà essere trasmesso da un essere umano ad un altro solo se diventerà trasmissibile attraverso goccioline in aria. Illustri studiosi che hanno pubblicato su Science e Nature sostengono che questo sia possibile. Ora, la biologia evolutiva suggerisce che, quando un agente patogeno diventa facilmente trasmissibile, muti la sua virulenza: se uccidesse tutti gli organismi che infetta, infatti, non sarebbe destinato a riprodursi oltre modo. Ma anche questa è solo un’ipotesi.
5) Cos’altro potrà causare una pandemia? A causa della sua scarsa trasmissibilità, H5N1, così com’è, non è in grado di scatenare una pandemia, ma, oltre a poter mutare su questo come su altri aspetti, potrebbe mescolarsi con altri virus, anche se finora non è successo “L’H1N1, responsabile della pandemia del 2009 potrebbe scuotere H5N5 dal suo isolamento –avverte infatti la Capua- […] Quel virus ama accoppiarsi”. H1N1 è trasmissibile da uomo a uomo, come è noto, e quindi un eventuale mescolamento potrebbe indurre un’altra pandemia, potenzialmente più pericolosa.
Tutte questioni sulle quali indagare. Presto.
Roberta De Carolis