Niente più finanziamenti per i rimedi omeopatici. Lo afferma la UK National Health Service, la commissione di membri del parlamento britannico.
Alla base delle critiche vi è la convinzione che tali "farmaci" non abbiano migliori effetti di un placebo. Così, nel preparare la sua relazione, la commissione, che valuta gli elementi alla base delle politiche di governo, ha esaminato le prove offerte da scienziati e omeopati, e anche numerose relazioni e indagini scientifiche sull'omeopatia.
Così, non avendo trovato motivazioni e prove efficaci del fatto che i trattamenti omeopatici siano più efficaci di un placebo, la commissione ha invitato a riflettere.
La House of Commons Science and Technology Committee, che ha pubblicato il suo rapporto sull'omeopatia lo scorso 22 febbario, ha esortato anche i governi degli altri paesi europei, soprattutto la Germania, la Francia e l'Austria, in cui le cure omeopatiche sono molto ben viste, a diffidare dai finanziamenti all'omeopatia.
Oltre a sostenere la scarsa utilità dei faramci omeopatici, in quanto l'effetto benessere sarebbe dato solo in realtà solo "effetto placebo", la Commissione attacca con energia questo settore, affermando che la prescrizione di placebo è una forma "di inganno del malato" e quindi "non è coerente con una scelta informata del paziente". E sostiene anche che è del tutto improbabile che i farmaci omeopatici abbiano grandi effetti visto che le sostanze in essi contenute sono molto diluite.
Proprio per questo, il rapporto ha stabilito quanto segue: "I placebo non dovrebbero essere prescritti di routine sul Servizio Sanitario Nazionale". Da quest'ultimo dovrebbero essere esclusi anche gli ospedali omeopatici, che non dovrebbero essere finanziati dal NHS.
La commissione è stata anche critica nei confronti della Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA) per la sua concessione di licenze trattamenti omeopatici, respingendo la giustificazione, fornita dalla MHRA sull'"importanza di sostenere la tradizione omeopatica".
Una guerra a suon di farmaci, che sembra non volerne sapere di arrestarsi. Di sicuro, l'omeopatia è sempre più diffusa. Chissà se l'esempio inglese avrà un seguito in altri stati.
Francesca Mancuso