Terremoti: non è questione di se, ma solo di dove e quando. Questo il messaggio della Seismological Society of America in riferimento alla San Francisco Bay Area (California), dove gli esperti hanno trovato 4 grosse faglie pronte a scatenare sismi potenzialmente distruttivi. Quali le misure preventive da prendere?
Prevedere i terremoti con precisione è impossibile: lo ripetono gli scienziati, e lo confermano le evidenze. Ma diversi studi possono dirci che un’area anche relativamente circoscritta è più a rischio di altre. Come nel caso della San Francisco Bay Area, dove quattro zone, comprendenti la faglia di Hayward, Rodgers, Green Valley e Calaveras, minacciano seriamente di “esplodere”.
“La Hayward Fault è proprio nel cuore di dove la gente vive, dove si trovano la maggior parte dei palazzi e la maggior parte delle infrastrutture - ha spiegato Jim Lienkaemper, autore principale dello studio - Ma non è solo una faglia, tutta l’area è a rischio. Se si è nel bel mezzo della Bay Area, si è vicini a tante faglie, e io sono preoccupato per tutti loro”.
Poiché risulta attualmente impossibile una previsione precisa in termini di tempi e luoghi, l’unico strumento per evitare stragi resta la prevenzione, che si concretizza innanzitutto con la messa in sicurezza degli edifici (l’Italia su questo, risulta molto carente), a partire da quelli molto popolati come le scuole.
D’altronde diversi sono stati i tentativi di avere l’allarme in tempo almeno per un’evacuazione sicura, ma attualmente nulla di tutto questo ha avuto un riscontro apprezzabile. L’azienda Guardian, a questo proposito, ha reso noto che nelle prossime settimane sarà in commercio Guardian SismAlarm, un dispositivo che rileva le onde sismiche primarie e può segnalare in anticipo l’arrivo dell’onda distruttiva dei terremoti.
Ma, a prescindere dai risultati che questo strumento fornirà, siamo sicuri che prevedere l’allarme qualche ora prima basterebbe?
Roberta De Carolis
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