Provato il trasferimento di DNA tra specie differenti

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Il nostro patrimonio genetico passa esclusivamente dal padre al figlio? La ricerca oggi lo smentisce. Questa la scoperta a cui è arrivato un gruppo di ricercatori dell’University of Texas at Arlington (USA), che ha dimostrato come sia possibile, e di fatto a volte avvenga, un trasferimento orizzontale di DNA tra specie differenti, come parassiti e alcuni loro vertebrati ospiti. 

Gli studiosi hanno isolato dei tratti di DNA, chiamati trasposoni, da alcune mosche in grado di succhiare il sangue, e hanno trovato che il 98% di questi sono identici a quelli isolati da alcuni opossum (marsupiali americani) e da particolari tipi scimmie chiamate crisotrici.

Hanno quindi dedotto che, durante l’evoluzione, può avvenire un trasporto orizzontale di DNA, cioè una sovrapposizione non dovuta ad ereditarietà (che determina il trasporto cosiddetto verticale, perché di padre in figlio).  

I trasposoni, responsabili di questo meccanismo, sono elementi genetici contenuti nei cromosomi, che possono migrare in altre zone del genoma. Sono in grado di indurre mutazioni genetiche, che nei millenni passati hanno contribuito all’evoluzione.

La scoperta che tali tratti di DNA possano trasferirsi anche tra specie diverse porta alla conclusione che gli esseri umani, così come sono oggi conosciuti, sono geneticamente frutto anche di contributi esterni alla specie umana stessa.   

Il trasporto orizzontale di DNA non è una nuova acquisizione, ma fino ad oggi non se ne conosceva il meccanismo esatto, che è stato simulato dal team di ricerca usando un modello al computer di 102 animali di cui si conosce il genoma completo.

Roberta De Carolis

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