Vulcani: ecco come prevedere le eruzioni

lava ingv

È possibile prevedere le eruzioni vulcaniche e stimare la quantità di lava prodotta? Se per i terremoti tale possibilità è davvero esigua, per il fenomeno del vulcanesimo non è così. Lo assicurano gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che in collaborazione con i colleghi francesi dell'Università Blaise Pascal hanno elaborato un nuovo metodo per misurare le colate di lava.

Quanto è rilevante, in termini di volumi di magma fuoriuscito, la fenomenologia delle cosiddette “fontane di lava”? Questo il quesito cui gli esperti hanno cercato di dare una risposta, attraverso il nuovo metodo per l’analisi delle immagini satellitari.

In un articolo pubblicato su “Geophysical Research Letters” nel mese di marzo, dal titolo: “A year of lava fountaining at Etna: Volumes from SEVIRI”, i ricercatori Gaetana Ganci, Andrew Harris, Ciro Del Negro, Yannick Guehenneux, Annalisa Cappello, Philippe Labazuy, Sonia Calvari, e Mathieu Gouhier, dell’INGV e dell’Univerisità Blaise Pascal sono riusciti a stabilire che la quantità di lava emessa durante gli eventi parossistici del 2011 è confrontabile con i volumi annuali che hanno caratterizzato le eruzioni effusive etnee dal 1970 ad oggi.

Per farlo, gli esperti hanno stimato attraverso le immagini termiche acquisite dal sensore SEVIRI a bordo del satellite Meteosat, che la quantità di lava totale emessa durante 19 fontane, dal gennaio 2011 al gennaio 2012, fosse pari a 28 milioni di metri cubi.

Ciro Del Negro, dirigente di ricerca dell’INGV, ha spiegato in che modo tale tecnica potrebbe essere utile: “La curva di raffreddamento di una colata ha un andamento nel tempo che dipende dalla quantità di lava eruttata. Maggiori volumi saranno anche più spessi ed impiegheranno più tempo a raffreddare, quindi misurando quanto velocemente la lava si raffredda è possibile calcolare il volume con sufficiente precisione. A questo scopo, abbiamo sviluppato un metodo che analizza le immagini termiche del sensore SEVIRI per calcolare il flusso di calore prodotto da ciascuna colata di lava e utilizzando un modello teorico di raffreddamento della lava è stato stimato il volume di lava emesso”.

Ma perché è utile saperlo. Secondo Del Negro, “i parametri dimensionali di una colata lavica sono proporzionali alla sua capacità distruttiva. Maggiore è il volume di una colata, più essa sarà lunga, e più lontane dalla sommità del vulcano saranno le aree potenzialmente soggette ad invasione lavica. Conoscere dall’inizio di un’eruzione qual è la portata della lava emessa dalla bocca effusiva permette di avviare tutte le simulazioni previsionali che individuano le aree maggiormente a rischio”.

Altra novità riguarda i terremoti, e coinvolge ancora una volta l'INGV. È stato di recente rinnovato il sito www.haisentitoilterremoto.it che consente di fornire informazioni dettagliate sugli ultimi eventi sismici proprio grazie al contributo degli utenti, attraverso la compilazione del questionario macrosismico. “Siamo certi – dicono i ricercatori che hanno ideato il progetto - che in un vicino futuro il numero dei questionari compilati per evento sismico sarà sempre maggiore, garantendo un migliore dettaglio delle informazioni fornite dalle nostre mappe”.

Francesca Mancuso

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