Il progetto energetico è pensato per la città di Dubai (Emirati Arabi Uniti), una delle capitali del petrolio, ma non implica l’uso del petrolio, bensì di energia solare. Segno dei tempi? Forse, ma al di là delle speculazioni filosofiche, il dato certo è che gli Emirati Arabi hanno avviato un concreto piano che prevede l’istallazione di bagni pubblici funzionanti con energia proveniente dalla nostra stella, pulita e rinnovabile.
L’intero piano, che si prevede esteso a macchia d’olio nella città, partirà da esperimenti pilota nei pressi della nota giostra di Dubai ‘Deira ClockTower’, nei dintorni della quale verrà istallata una rete di pannelli solari.
Il sistema servirà ad alimentare i servizi pubblici della zona e poi di molte altre sparse per la città. Il costo previsto è approssimativamente di 80 mila Dirham (circa 15 mila euro), ma le autorità locali prevedono di rientrare ampiamente nelle spese entro i primi due anni, ottenendo, oltre ad un beneficio economico, anche un incremento di consapevolezza nella popolazione sulla questione energetica.
A questo proposito il piano si pone anche come pilota per successivi investimenti nelle rinnovabili in altri stati della Nazione. Secondo Juma Khalifa Al Fuqae, direttore generale del dipartimento di manutenzione, sarà impiegato un uso estensivo di energia solare in molte attrezzature cittadine, dalle piscine ai mattatoi.
D’altronde gli Emirati Arabi hanno già dimostrato il loro impegno ed interesse nell’utilizzo delle rinnovabili, come dimostrano altri progetti già realizzati o in fase di attuazione. Innanzitutto Masdar City, città dipendente esclusivamente da energia solare (pensata per 40 mila abitanti), e Al-Raha, altra area green, ma anche il grattacielo di 250 metri, progettato a Firenze ma costruito nella stessa Dubai, che sfrutta solo energia eolica e solare, e che è costituito da piani rotanti indipendenti.
A Dubai va anche il primato per aver progettato e messo a punto la prima automobile ad energia solare, in grado di trasportare due persone e di assicurare una velocità massima di 50 Km/h. E come non ricordare che ad Abu Dhabi (che detiene il 90 per cento stimato delle riserve petrolifere degli Emirati Arabi) fu installata la prima centrale ad energia solare.
La nazione araba sta puntando anche su un sistema di trasporto pubblico sostenibile, e a questo proposito l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della regione Lombardia Cattaneo, in occasione del Congresso Mondiale del Trasporto Pubblico organizzato ad Aprile dall’Unione Internazionale del Trasporto Pubblico (Uitp), ha così commentato: “In questi giorni abbiamo visto progetti molto avanzati e prototipi di veicoli che puntano completamente sulla sostenibilità; è significativo che in un paese come gli Emirati Arabi, dove certo non manca il petrolio, si investa su veicoli e impianti a impatto zero”.
Tutto questo avviene in effetti in uno dei maggiori produttori ed esportatori al mondo di oro nero. Forse realmente dovremmo convincerci che il mondo sta cambiando.
Roberta De Carolis