
Qualcuno si ricorderà di quando c'era solo una canale (era il 1954), o magari più recentemente quando non esisteva il telecomando (tempi brutti, li ho passati) e per cambiare ci si doveva alzare e spingere il bottoncino dalla tv. Tempi d'oro per le pubblicità !

Sulla ISS ci sono grandi strumenti e piccoli strumenti, grandi sperimentazioni, ma anche piccole. Tra queste qualcuna è utile, lo deve essere per forza, e anche molto, qualcun'altra indispensabile. L'acqua ad esempio, come credete che se la procurino fin lassù ?

Come abbiamo già visto, c'è eccitazione nella comunità scientifica per il ritrovamento di frammenti di due scheletri che potrebbe costituire l'anello mancante tra uomo e scimmia. Per anni gli studiosi, seguendo le teorie evoluzionistiche inaugurate dal genio di Charles Darwin, hanno cercato di rintracciare il cosidetto "anello mancante", ossia quell'essere intermedio tra uomini e primati.

Come trovare i corpi sepolti dei dispersi? La tecnologia viene in soccorso degli investigatori. Grazie a particolari telecamere, montate su un piccolo aereo o su un elicottero, gli osservatori sono in grado di rilevare le variazioni din intensità di luce di varie lughezze d'onda, riflesse sulla vetegazione del terreno.

Un lancio nel vuoto alla velocità del suono. Sarà l'impresa che il paracadutista austriaco Felix Baumgartner vuole tentare, con una caduta record da 120.000 metri, ossia 120 chilometri. Distanze spaventose. Basti pensare che il lancio avverrebbe dalla Termosfera, il quarto dei cinque strati di cui è composta l'atmosfera terrestre.

Giovedì sarà svelato quello che è considerato l'anello mancante tra la scimmia e l'uomo, tra l'australopiteco (3,9 milioni di anni fa) e l'Homo Abilis (2,5 milioni di anni), cioè ciò che potremmo definire più propriamente come l'evoluzione della nostra specie. In quanto agli anelli mancanti importanti, in particolare quello del passaggio dall'acqua, continuiamo con le supposizioni.

Il perché di alcune stelle decisamente più grandi di altre è stato finalmente svelato. Sarebbero talmente grandi queste stelle da meritarsi l'attributo di "giganti".

Il Regno Unito può vantare un primato che possiamo con coscienza definire invidiabile. L’area marina più grande del mondo, che ricopre 250mila chilometri quadrati, comprende parte dell’Oceano Indiano e circonda le isole Chagos, è un ex possedimento britannico situato a sud delle Maldive.