Edgar Mitchell, l'allunaggio e gli alieni

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Edgard Mitchell ha oggi 82 anni. Ai più è noto per essere stato uno degli astronauti ad aver avuto la fortuna di passeggiare sulla Luna. La sua missione, l'Apollo 14, durò nove giorni. Era il 1971. È annoverato nei libri di storia per essere non solo un ingegnere aeronautico statunitense, ma per essere stato il sesto astronauta ad allunare sul nostro satellite.

Oggi, il nome di Mitchell rimbalza sulla stampa internazionale, all'indomani della notizia che un gruppo di scienziati scozzesi avrebbe confermato che alcune sonde aliene abbiano fatto capolino nel nostro sistema solare, sebbene nascoste e del tutto invisibili alle nostre tecnologie. Edgard Mitchell, infatti, è l'unico tra gli astronauti a non aver mai avuto esitazioni nel parlare di UFO.

Dopo aver esplorato la Luna, dunque, Mitchell ha avuto spesso modo di raccontare questa sua fantastica esperienza. E quello di possibili incontri con alieni è un argomento che non ha mai rifiutato di affrontare. Alla luce delle frequenti segnalazioni, però, è bene saper distinguere quelle vere dalle possibili "bufale".

L'ex astronauta americano non ha mai avuto esperienze dirette con alcun extraterrestre. Ma considerando la maestosità del cosmo che ci ospita, a suo avviso, è impossibile che solo il nostro pianeta abbia tutte le prerogative per ospitare forme di vita simili o diverse dalla nostra. Ed è questo quel che pensa l'ex astronauta.

E quel che Mitchell denuncia è una sorta di chiusura nel voler affrontare l'argomento. Interessi economici, forse. L'impadronirsi di nuove tecnologie per intraprendere viaggi spaziali rende l'argomento complesso e difficile. Inoltre, e non da trascurare, a fronte delle segnalazioni e della curiosità, non è del tutto chiaro se l'uomo sia effettivamente in grado o pronto a confrontarsi con una civiltà aliena. O, semplicemente, ad essere consapevole della sua esistenza.

E le autorità? Silenzio. Si prenda il caso Roswell, ad esempio. Ancor oggi, nulla è certo riguardo quel che accadde. "È un'opinione personale: ricordo quello che disse il presidente Eisenhower nel suo discorso finale, ovvero 'diffidate della struttura industriale militare', credo che sia questo il nodo della vicenda". Che si voglia, dunque, nascondere qualcosa? "Ma non bisogna ridurre la questione all'industria militare, c'è tutta una serie di organizzazioni che si muovono in questo senso per garantire dei profitti", continua Mitchell sulla rivista Bloomberg. "Abbiamo inventato gli aerei all'inizio del XX secolo, vent'anni dopo avevamo un'industria aeronautica. Pensate a cosa possa significare questo rapportato al viaggio nello spazio, se avessimo controllo della tecnologia dietro gli UFO. Pensate alla quantità di soldi che gira intorno a questa vicenda".

Considerando i progetti della Nasa per il prossimo futuro e le promesse delle agenzie spaziali private per intraprendere viaggi commerciali, secondo Edgard Mitchell la ricerca non può e non deve fermarsi. Uno sforzo congiunto da parte di tutti e di tutte le nazioni. Perché, quello di cui ora l'uomo ha bisogno per beneficiarne in futuro è avere l'opportunità di andare oltre la Luna. E, soprattutto, sopravvivere. In attesa di inviare l'uomo su Marte.

Federica Vitale

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