Teoria della relatività: un’elaborazione scientifica complicatissima, opera di uno dei più grandi geni della scienza, Albert Einstein, che proprio due giorni fa, il 14 marzo, avrebbe festeggiato il suo compleanno e che ha cambiato la fisica e la cosmologia come era studiata e interpretata fino ad allora. Eppure forse non è così lontana da noi e dalla nostra vita quotidiana.
Da quando è stata pubblicata, nel 1915, non ha mai smesso di essere oggetto di studio, e tuttora ne vengono scoperte sue nuove implicazioni. Che però non sempre sono così astratte e distanti da noi, perché la teoria ha solo dato forma matematica a quello che viviamo e sperimentiamo tutti i giorni.
Dalle formule all’immensità dell’Universo fino alla routine, ecco alcune applicazioni comuni della teoria che ha rivoluzionato la scienza.
Gli elettromagneti
Il magnetismo, la proprietà di alcuni corpi come le calamite di attrarsi e respingersi in base ai loro poli, è un effetto relativistico, e se possiamo usare l’elettricità dobbiamo ringraziare la relatività. Una sua conseguenza, infatti, è la generazione di elettricità non solo se facciamo passare in movimento un filo conduttore in un campo magnetico, ma anche se “agitiamo” un magnete su un filo conduttore.
Il GPS
La teoria della relatività deve essere particolarmente ringraziata da chi non ha molto senso dell’orientamento. I sistemi di navigazione GPS (Global Positioning System) infatti, che ci indicano i percorsi stradali, prendono i dati dai satelliti in orbita che però, per evitare errori, devono tener conto proprio della relatività.
Il colore giallo dell’oro
Non è tutto oro quello che luccica, ma se l’oro vero luccica con il tipico colore giallo è grazie alla teoria della relatività. La maggior parte dei metalli, infatti, luccicano perché sono fatti di atomi con elettroni “liberi” che saltano all’interno delle struttura emettendo particelle di luce (fotoni). L’oro però è un metallo pesante e quindi le sue emissioni risentono degli effetti relativistici, che gli donano il caratteristico (e spesso molto amato) colore giallo.
“Incorruttibilità” dell’oro
Ancora l’oro protagonista degli effetti relativistici. La sua massa, che risente degli effetti della teoria, gli impedisce di essere attaccato chimicamente (ad eccezione del mercurio), e in modo particolare dalla corrosione. È infatti detto ‘metallo nobile’ ed è uno dei materiali preferiti per quello che deve durare per sempre (almeno in teoria…).
Lo stato liquido del mercurio
Il mercurio attacca l’oro anche perché liquido, e in quindi in grado di “infilarsi” nella sue maglie. Ed è liquido per altri effetti relativistici che non consentono ai suoi legami interni di essere così forti da renderlo solido.
I vecchi televisori
Ora stanno scomparendo, ma fino a poco tempo fa, i televisori avevano gli schermi con tubi a raggio catodico. La tecnologia si basa “sparando elettroni” su una superficie di fosforo dotata di un grande magnete. Ogni elettrone genera in questo modo un pixel illuminato quando colpisce la parte posteriore dello schermo, ma i produttori sono stati costretti a tenere in considerazione gli evidenti effetti relativistici.
La luce
Dulcis in fundo, senza la relatività non avremmo la luce. Infatti una delle più note conseguenze della teoria è la generazione di luce da variazioni di campi magnetici. E non solo, perché tali variazioni, in base alla teoria di Einstein, devono avvenire in una velocità finita e determinata, non istantaneamente. Ed è per questo che la luce si propaga per onde, arrivando fino a noi.
Roberta De Carolis
LEGGI anche:
- Viaggio nel tempo, dai buchi neri alla relatività: ecco tutti i paradossi