La memoria può essere scritta da noi: ricordi e incubi potrebbero un giorno essere impressi e cancellati. La scoperta, frutto di studi condotti presso diversi istituti di ricerca nel mondo, è potenzialmente in grado di portare, in un futuro, alla cura definitiva dello stress post traumatico (Ptsd), causato da pagine nere impresse nel nostro cervello. Che forse, però, non sono indelebili.
Un lavoro, condotto presso l'Università di Washington, è stato portato avanti ponendo domande sulle abitudini alimentari precedenti ai 16 anni ad un campione di volontari adulti. Una settimana dopo è stata fornita loro una falsa analisi delle loro risposte. Uno su cinque non solo non ho notato le menzogne, ma anche creduto di ricordare falsi episodi a riguardo e valutato le bevande alcoliche come meno desiderabili di quello che erano state ritenute in precedenza. Questo dimostrerebbe come i ricordi siano inaffidabili e per questo "modellabili".
Ma non è tutto. Altre ricerche hanno dimostrato l'esistenza di alcune molecole in grado di cancellare i ricordi nei topi. E soprattutto, è stato trovato un farmaco, Sr-993, in grado di impedire la formazione di un ricordo. Lo studio, guidato da un ricercatore dell'Emory University (Georgia, Usa), è stato condotto sottoponendo un campione di roditori ad un'esperienza per loro molto stressante.
Gli animali, legati ad una tavola di legno per due ore, hanno poi mostrato segni di paura, simili alle forme di Ptsd diagnosticate negli umani. Tutti, tranne quelli ai quali era stata somministrata l'Sr-993, i quali hanno mostrato sintomi molto meno evidenti di trauma, segno che la molecola, che agisce sui recettori oppioidi del cervello, può in qualche modo bloccare l'impressione della memoria.
Un altro farmaco, il Latrunculin A, sarebbe addirittura in grado di cancellare i ricordi giorni dopo. I ricercatori che hanno condotto lo studio, hanno addestrato un campione di roditori a consumare metamfetamina in un ambiente con particolari segnali visivi, tattili e olfattivi, come pareti nere, pavimenti a griglia, uniti a profumo di vaniglia o menta piperita.
Ma i roditori che sono stati iniettati con Latrunculin A due giorni più tardi non hanno cercato la metamfetamina quando sono tornati in quell'ambiente, mentre gli altri l'hanno fatto, dimostrando che il Latrunculin A è in grado di distruggere la memoria.
Il farmaco è in realtà conosciuto per rovinare la struttura che supporta le connessioni tra i neuroni. Pertanto, considerando quanto questo e la metamfetamina possono influenzare il cervello, non è da escludere il verificarsi di gravi effetti collaterali. Così come qualsiasi intervento farmacologico sul nostro cervello è potenzialmente in grado di fare.
Questi studi, dunque, attualmente restano in fase di sperimentazione animale e non possono costituire ora una base solida per i test umani. Tuttavia, le ricerche sembrano promettenti per future terapie contro gli effetti dei traumi. Tuttora una problematica psicologica e psichiatrica di livello rilevante.
RDC
Foto: Popular Science
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