Arriva in Italia, a Roma, il celebre ET per Atari 2600, l'ormai celebre videogioco rimasto sepolto per 30 anni sottoterra nel deserto del New Mexico. La sua colpa? Essere il peggior videogame mai prodotto. Per questo è stato nascosto, quasi fosse una vergogna, laddove nessuno avrebbe più potuto ritrovarlo.
Almeno fino alla primavera di quest'anno, quando un team di appassionati ha deciso di chiedere il permesso per cercarlo e disseppellirlo. Il 28 aprile scorso sono stati avviati gli scavi proprio nel luogo che la storia tramandava come “cimitero videoludico”.
Una vera e propria leggenda quella di ET Atari. Il videogioco seppellito ha affascinato per almeno due decenni gli abitanti della zona ma non solo. Ma era tutto vero.
Milioni di cartucce invendute vennero sotterrate nella discarica di Alamogordo, nel New Mexico. Rimaste lì per 31 anni insieme ad altri titoli.
Fino a quando gli scavi realizzati da Fuel Entertainment, Xbox Entertainment Studios e Lightbox non le hanno riportati alla luce sotto gli occhi dei circa 200 residenti ed appassionati del gioco che si erano riuniti quel giorno per vedere le ruspe in azione. I pezzi allora recuperati verranno in parte venduti come cimeli e in parte conservati.
Da ieri 29 ottobre, i simboli del crollo dell'industria del Videogioco del 1983 sono in mostra al Museo Vigamus di Roma :”Un viaggio alla scoperta di una delle leggende più affascinanti mai conosciute nella storia del videogioco, tra gli oggetti rinvenuti negli scavi del deserto del New Mexico, donati in anteprima mondiale al Museo del Videogioco italiano. Dal ritrovamento delle cartucce di E.T. The Extraterrestrial per Atari 2600, considerato il titolo interattivo peggiore della storia, capace di aver scatenato la caduta di un'intera industria, la mostra catapulterà i visitatori nelle profondità terrestri del New Mexico, per rispolverare i peggiori classici del Videogioco” si legge in una nota.
Francesca Mancuso
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