Poker Texas hold'em, l'intelligenza artificiale batte l'uomo. Per la prima volta in assoluto, un software ha sconfitto professionisti in carne ed ossa al celebre texano. Si chiama DeepStack ed è stato creato da un team di ricerca della University of Alberta.

Crescere con i videogame è una realtà degli ultimi 30 anni, e non tutti concordano sugli effetti che questo può comportare, soprattutto sui bambini. Alcuni violenti, altri meno, magari basati su stereotipi familiari, hanno come mercato preferenziale gli adolescenti.

Tutti pazzi per i Pokemon. Se pensavate, infatti, che la moda fosse passata da un pezzo dovrete ricredervi. Inventati da Nintendo negli anni Novanta escono dallo schermo tv ed entrano negli smartphone grazie a un app che negli Stati Uniti sta letteralmente spopolando.

I pianeti del sistema solare formato Lego. Jason Allemann di JK Brickworks ha progettato un planetario che simula la posizione e i movimenti del sole, della Terra, della luna.

Una sfida tra i migliori giocatori umani e un computer a Go, un antico gioco da tavolo da tempo considerato come una delle più grandi sfide per l'intelligenza artificiale. E a vincere è stata la macchina. Merito del programma AlphaGo realizzato dall'azienda specializzata in intelligenza artificiale DeepMind, su cui Google ha messo le mani nel 2014.

Ricordate il gioco dell'abito? Il vestito a righe orizzontali visto da alcuni in bianco e oro e da altri blu e nero. Un'altra illusione ottica sta facendo il giro del web, trasformando una foto in bianco e nero in un'immagine a colori, semplicemente guardandola. Non ci credete? Provate.

Se il giochetto di TheDress vi aveva incuriosito, anche l'effetto McCollough vi stuzzicherà. Nel primo caso, l'abito veniva percepito di colore diverso in base a chi lo osservava. Una visione che non cambiava osservando per più tempo il vestito ma variava solo da persona a persona. Un altro trucco invece può avere un effetto molto più lungo.

Super Mario agli smartphone: la ragion di mercato vince e Nintendo compra una quota di DeNa, società nipponica attiva nei portali per cellulari e nei siti per l’e-commerce, la quale a sua volta comprerà una quota di Nitendo per lo stesso prezzo. Il matrimonio servirà a lanciare il popolare video game su una piattaforma, quella mobile, ormai troppo diffusa per essere ignorata. È la risposta di Nintendo al flop della Wii U?