Giochi olimpici invernali sulla neve prodotta dall'uomo

Sochi

Le olimpiadi invernali 2014, in programma da domani 7 febbraio a Sochi, in Russia, metteranno a dura prova sia gli atleti che la tecnologia. Per i concorrenti, infatti, più che altro la sfida sarà quella di sempre, ossia fisica e mentale. Tuttavia, a diversificarsi saranno gli strumenti e le attrezzature necessarie per ciascuna gara. La neve scarseggia e gli organizzatori stanno provvedendo in ogni modo per cercare di ovviare al problema, o meglio, alla mancanza.

Sochi, infatti, non è il posto più ovvio per ospitare le Olimpiadi invernali. La località russa, sulla sponda orientale del Mar Nero, ha un clima umido e subtropicale. Le temperature medie si aggirano intorno ai 10 gradi in inverno e i 24 in estate. E anche lo scenario non darebbe l'idea di inequivocabile paesaggio invernale se si considerano le palme lungo le strade. In altre parole, si tratta di un posto incantevole se si sta programmando una vacanza al mare (anche Stalin vi aveva la sua casa estiva), ma non sarebbe certo la prima scelta per un viaggio all'insegna degli sci.

Non c'è quasi neve, in questo momento piove. E questo è esattamente il problema. Gli organizzatori hanno ammesso solo in seguito di aver sottovalutato seriamente l'impatto del cambiamento climatico. E, quindi, è dallo scorso anno che sono intenti a produrre neve artificiale (si stima 28 milioni di metri cubi), coperta da apposite tele per ridurne lo scioglimento. Parte di questa neve sarà quella che vedremo sulle piste del salto con gli sci.

Sono 500, in tutta Sochi, i generatori di neve artificiale, in opera soprattutto la notte, quando le temperature si abbassano e le gocce di acqua si congelano più facilmente. Mentre, se la temperatura dovesse sfortunatamente salire sopra lo zero, è stato realizzato un impianto di raffreddamento per cercare di ghiacciare la neve. Un sistema costoso, in grado di produrre 26 mila metri cubi di neve al giorno.

Sochi si è aggiudicata i Giochi Invernali XXII Olimpici e paraolimpici invernali nel 2007, a seguito di un tentativo fallito per l'evento del 2002. La Russia aveva così battuto agguerrite rivali come Salisburgo in Austria e Pyeongchang in Corea del Sud, grazie soprattutto alla sua infrastruttura turistica esistente e un forte sostegno pubblico e politico. Anche il presidente russo Vladimir Putin era volato in Guatemala, dove si tenevano le elezioni della località vincitrice, per un discorso a sostegno di Sochi. E la chiave per convincere la giuria furono le vicine montagne Krasnaya Polyana, a un'ora d'auto dalla stessa Sochi stessa. Qui, immerso tra le cime del Caucaso occidentale sotto l'Aigba Ridge, è stato costruito un villaggio olimpico che ha ospitato anche le gare di sci alpino di Coppa del Mondo nel 2012.

Tuttavia, il villaggio, pur avendo soli tre anni, fino a due decenni fa non era collegato da nessuna strada e non aveva alcun accesso telefonico. E, quando la Russia vinse la gara nel 2007, la località era sconosciuta ai più. Quindi, non dovrebbe sorprendere come sia stato costoso trasformare il villaggio olimpico in un luogo adatto ad ospitare i giochi invernali. Si parla di un investimento di circa 51 miliardi di dollari, di cui una fetta considerevole è stata investita proprio per arginare il problema dei "capricci del tempo".

Federica Vitale

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