
Legno trasparente: è nato un nuovo materiale, che contiene in sé sia la resistenza che la trasparenza alla luce. Liangbing Hu e il suo team, dell’Università del Maryland, hanno rimosso dal legno la lignina, la molecola che lo rende rigido e di colore scuro, lasciando le strutture di cellulosa incolori, e riempiendo il tutto con resina. Il risultato è un legno quasi trasparente, con possibili molteplici applicazioni.

Diventare invisibili grazie a un mantello. Harry Potter ha mostrato che nei libri e al cinema è possibile. Ma adesso a riuscirci nella vita reale è stato un team di scienziati che per la prima volta ha fatto “sparire” un oggetto tridimensionale nascondendolo alla luce visibile.

È la lampadina più piccola del mondo, le sue dimensioni sono quelle di un atomo ed è fatta di grafene. A realizzare la lampadina del futuro sono stati i ricercatori della Columbia University di New York.

Diamanti, notoriamente i migliori amici delle donne e presto anche i protagonisti del mondo delle tecnologie. Da anni si lavora per sfruttare le proprietà di questo prezioso materiale a favore dell'industria tecnologica.

Nella gara scientifica per creare dispositivi fantastici, come i mantelli dell'invisibilità ad esempio, la University of Arizona è in prima linea. La nuova scoperta del professore di ingegneria Hao Xin si avvale di metamateriali, ovvero materiali artificiali progettati per essere piegati in modo elettromagnetico e tramite altri tipi di onde non realizzabili in natura.

Addio aria condizionata: un nuovo materiale messo a punto al MIT potrebbe tra qualche anno rivoluzionare le tecnologie per rinfrescare gli edifici.

Dimentichiamo i condizionatori. Per avere aria fresca in casa, in futuro, si useranno gli specchi. A lavorare su questo filone è un team di ingegneri di Stanford, che ha inventato uno specchio ad alta tecnologia per spingere un fascio di calore fascio lontano dagli edifici.

Il silicio tra qualche anno potrebbe essere solo un ricordo. I transistor del futuro infatti saranno a base di grafene e di altri materiali bidimensionali, dello spessore di un solo atomo come i calcogenuri dei metalli di transizione (TMD), il seleniuro di bismuto. Il loro uso potrebbe infatti rivoluzionare l'elettronica, permettendo di produrre transistor piccolissimi, fino a cinque nanometri, rispetto a quelli di oggi, grandi circa 20 nanometri.